Copertina de L'arminuta di Donatella Di Pietrantonio, Einaudi 2017

L’ARMINUTA

EINAUDI 2017: “L’ARMINUTA” di Donatella Di Pietrantonio

“Ho disubbidito, continuando a resistere. Allora ha sferrato un pugno al volante ed è sceso per tirarmi fuori dallo spazio stretto davanti al sedile, dove mi ero accucciata a tremare. Ha aperto con la chiave e mi ha presa per un braccio, la spalla del vestito che mi aveva comprato lui si è scucita di qualche centimetro. Nella sua morsa non riconoscevo più la mano del padre di poche parole con cui avevo abitato fino a quella mattina.”

È la storia di una bambina di cui la madre naturale si libera quando ha sei mesi di età, dandola alla famiglia di una cugina. Questa diventa la sua famiglia e ci si trova bene. Vive tra benessere e affetto in città. Ma la vita le riserva ancora sorprese, dure da accettare. A 13 anni viene restituita alla madre naturale, in un ambiente povero e paesano. L’arminuta, così ora la chiamano nel paese, una parola dialettale che significa “la ritornata”, continua a pensare alla sua vecchia famiglia. Poi le si apre uno spiraglio tra tanta tristezza. L’insegnante vuole che frequenti il liceo per la sua bravura. Le si prospetta il ritorno in città. La scrittura della Di Pietrantonio, essenziale e senza fronzoli, rispecchia in pieno la durezza della vicenda, raccontata in prima persona. Viene descritto lo strappo nei sentimenti della bambina provocato dal doppio abbandono familiare, analizzando in profondità le conseguenze alla psiche dell’arminuta.  

Donatella Di Pietrantonio è originaria di un paesello dell’Abruzzo, Arsita. Vive a Penne, in provincia di Pescara. La sua professione è odontoiatra per bambini, la sua passione è la scrittura, esercitata in tanti modi: racconti, fiabe, poesie e romanzi. Nel 2011 ha esordito con “Mia madre è un fiume”, Elliot Edizioni. Il suo secondo romanzo “Bella mia”, Elliot Edizioni, ambientato nell’Aquila del post-terremoto, è stato candidato al Premio Strega e ha vinto il Premio Brancati 2014. Il suo ultimo lavoro “L’arminuta” ha vinto il Premio Campiello e il Premio Napoli.